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Pti come Alice

Part II sent by Areoplane and uploaded on data 16/February/2005 00:20:59


Appena diradata la nube di polvere Pti vedeva che vicino all’estremita del divano accanto a lei si era seduta Belle , vicino a Sara , e sull’altro divano si erano sedute Jane e Vanessa. Subito cominciarono a notare quanto la casa era sporca e disordinata e si misero d’accordo su come sistemarla. Intanto Pti pensava ; pensava a un modo per muoversi facilmente in quella smisurata casa senza il rischio di essere schiacciata. Certo andare a piedi era impossibile perché solo per arrivare all’altro divano ci avrebbe impiegato cinque minuti buoni. E allora cosa fare? Mentre pensava vide la gigantesca gamba di Belle coperta dal jeans che occupava quasi tutto il suo campo visivo. Allora comincio a pensare se sarebbe stata in grado di scalare quella gigantessa. Certo , la cosa era molto rischiosa perché bastava un movimento brusco da parte di Belle per far cadere Pti a terra , spappolandosi. Ma di certo restando dov’era era più probabile che sarebbe morta schiacciata. Inoltre notava che per riuscire nell’impresa era anche necessario essere agile e avere una buona presa. Pti concluse che aveva tutte e due le caratteristiche e , prendendo quel poco di coraggio che gli era rimasto , si incammino  verso la scarpa destra di Belle.

Davanti a lei troneggiava una gigantesca scarpa da ginnastica bianca , della Nike. A volte Belle la muoveva pigramente , facendogli compiere dei piccoli movimenti a destra e sinistra. Pti fu sgomentata dalla maestosità di quel piede e era sul punto di tornare nel suo angolino a osservare la faccia di Belle da lontano. Ma ormai era lì e tanto valeva tentare. Girò intorno alla scarpa fino ad arrivare alla punta , la parte più bassa , che Pti sarebbe riuscita a scalare più facilmente. Lì la distanza dal pavimento era un metro e , dopo un poderoso salto , montò sulla scarpa. Appena lì sentì una puzza di sudore e di calze che la fecero per forza tappare il naso , per non svenire. Inoltre Belle cominciò a muovere il piede ritmicamente : un movimento senza sforzo per lei , ma che fece cadere Sulla scarpa Pti , che fu costretta ad aggrapparsi a un tratto della gigantesca stringa e a procedere a rasoterra. In cinque minuti arrivò all’orlo del jeans e su , sempre più sul polpaccio della gigantessa. Sputò sulle mani e afferrò con sicurezza lo spesso cotone , ma cadde a terra. Con una smorfia di rabbia riprovò e questa volta riuscì a incastrare le sue manine nelle fibre tessili del pantalone. Cominciò la scalata. Doveva stringere i denti per non cadere e a ogni centimetro di scalata sudava peggio di un maiale. Dopo un’ora di stancante scalata , arrivò al tratto del corpo che congiungeva la parte bassa della gamba col ginocchio. Pti , come un alpino che raggiunge la vetta , si sistemò sul ginocchio di Belle , che intanto , non curante di lei , continuava a parlare. Stava proprio per camminare verso l’orlo della polo , quando la gamba di Belle vece un movimento brusco. Infatti la gigantessa aveva visto che Sara aveva spiegazzato il tappeto e velocemente cercava di rimetterlo a posto. Pti però non se lo aspettava e fu scaraventata in aria . Pensava che era tutto finito , non c’era riuscita , ora sarebbe morta e nessuno avrebbe pianto per un esserino come lei. Ma invece di ritrovarsi a terra , Pti si ritrovo esattamente sul divano , in mezzo alle gambe di Belle e al cospetto della sua maestosa figa.

A Pti quella sembrò davvero una visione divina. Una gigantesca figa , coperta da uno slip e il cotone duro dei jeans , troneggiava davanti a lei. Fu sgomentata da tanta maestosità e ad un tratto gli venne un irrefrenabile impulso : voleva toccare quella figa. Non era mai stata lesbica , anche perché coi ragazzi andava piuttosto bene , visto il suo fisico snello. Ma , un po’ perché dopo tante preoccupazioni voleva distrarsi un po’ e un po’ per le sue dimensioni colossali , voleva strofinarsi ripetutamente per quanto le era possibile su  quel mastodontico organo genitale . Stava per avanzare nella sua direzione , ma poi pensò che anche se piccola , la figa era forse il punto più sensibile di Belle , che così si sarebbe accorta della sua presenza . Svegliata da questo torpore , si diresse subito verso la coscia e cominciò a scalarla per tornare , in venti minuti , alla sua esatta posizione. Camminò rapidamente verso l’orlo della polo e guardò in su. Nonostante le tette di Belle non fossero eccessivamente grandi , Pti vedeva dall’alto solo il naso e gli occhi e tutto il resto della testa. Notò però che sulla tetta sinistra  Belle aveva un taschino. A Pti bastò un’occhiata per vedere che dentro ci sarebbe stata più che comodamente. Allora lo considerò subito il suo rifugio e il suo primo obiettivo fu di raggiungerlo.Si aggrappò saldamente alle fibre rosse della maglietta e cominciò la salita. Era molto più difficile che sulle gambe perché la precedente scalata aveva affaticato molto Pti che non poteva né fermarsi né bere. Ma doveva tenere duro perché quell’ultima prova di forza avrebbe pregiudicato la sua sopravvivenza nella casa. Arrivò in dieci minuti allo stomaco e continuava a salire. In circa mezz’ora riuscì ad arrivare alle tette. Anche la loro visione non fece che preoccuparla : erano alte come montagne e sembravano invincibili , indistruttibili e insormontabili. Ma la missione di Pti non era quella di fantasticare su quelle tette , ma come raggiungere più in fretta possibile il seno sinistro ed entrare nel taschino. Più velocemente che poteva scalò fino alla “riga” che divideva le due tette e cominciò a raggiungere il taschino. Non doveva scalare più in verticale e questo la aiutò moltissimo. Si sentiva come una ranocchia che si muoveva su un sasso per cercare il punto migliore dove riposarsi. Finalmente dopo venti minuti di fatica e di sudore trovò l’entrata del taschino e c’entrò. Dentro per lei era grande come una stanza e ci sarebbe stata , come aveva previsto , comodamente. Era stanchissima . Aveva scalato quasi tutto il corpo di Belle senza fermarsi mai. Non si preoccupava di cosa avrebbe fatto dopo o come sarebbe tornata della statura normale. Ora voleva solo dormire. Si sistemò in un angolo del taschino , si sdraiò e cominciò lentamente a chiudere gli occhi. L’ultima cosa che vide prima di addormentarsi furono le gigantesche labbra di Belle che parlavano di un ragazzo , Fabio , che a detta loro aveva un cazzo troppo piccolo.

Pti si svegliò , ancora fradicia di sudore. Quanto aveva dormito? Un’ora? Questo non riusciva a spiegarselo. Vide dall’apertura del taschino la ormai nota faccia di Belle  , ma però concentrata e che succhiava in modo eccessivamente pignolo una penna. Pti pensò che Belle stesse facendo i compiti nella sua stanza. O le gigantesse avevano fatto in fretta a sistemare tutta la casa o er lei che aveva dormito per un giorno intero. Sentiva però il sudore che le bagnava i vestiti in modo oltre misura . A parte che puzzava , non sopportava proprio di essere fradicia. Guardò in giro per trovare un mezzo con cui asciugarsi e gli occhi le caddero sulle tonnellate e tonnellate di carne che Belle Occupava dietro alla parte anteriore del taschino. Pti pensò che piccola com’era non sarebbe stata avvertita da Belle e che quindi  poteva permettersi qualche strofinatine al seno. Con un fremito si distese e cominciò a oscillare il suo corpo sulla polo. Prima andava molto lentamente , ma visto che non si asciugava penso di aumentare il ritmo , andando sempre più veloce , sempre più veloce…Dopo due minuti la velocità e l’intensità dello strofinamento erano andate più oltre di quanto Pti  avesse previsto , ma non se ne curava. Intanto Belle stava facendo i compiti di geometria , che le mettevano sempre il nervoso , perché erano difficili e non riusciva a farli. Mentre risolveva un lunghissimo problema sui solidi composti , sentì un inspiegabile cosa che le toccava il seno. Belle disse : - MA CHE CAZZO SUCCEDE !? - , ed era pronta a frugare con la mano nel taschino. Pti aveva sentito la gigantesca voce della ragazza e si fermò subito. Ma era troppo tardi e ormai Pti si sentiva gia rinchiusa  nella mano di Belle. La mano irruppe all’improvviso e tasto Belle prima di afferrarla , con garbo. Pti si sentì mossa verso una probabile scrivania  , accompagnata da Belle che diceva : - ADESSO VEDIAMO CHI E ‘ QUESTO INSETTINO PORCELLINO!-. Pti venne posata sulla scrivania agli occhi di Belle. La ragazza microscopica vide un ‘  enorme  faccia che la guardava , stupita e sgomentata , e poi una faccia con un larghissimo sorriso di divertimento. Pti mise alla rinfusa gli oggetti per scrivere in fondo alla scrivania e spostò i libri per lasciare spazio a quella creaturina   che l’aveva salvata da una noia sicura. – ACCIDENTI ! – disse Belle – UNA RAGZZA IN MINIATURA! MA COME HI FATTO A DIVENTARE COSI’ ?! -. Pti cominciò subito a spiegarle tutto quanto , ma Belle sentiva solo degli inutili e incomprensibili squittii. – STOP! NON CAPISCO UN CAZZO! MI SA CHE AVRAI BISOGNO DEL MIO AIUTO PER USCIRE DI QUI….- . Pti fece un debole sorriso , e credeva di aver giudicato male Belle. Ma la gigantessa aggiunse – MA VISTO CHE LO FAREMO PIU’ TARDI ADESSO FACCIAMO UN BEL GIOCO! ORA FARAI TUTTO QUEL CHE TI ORDINO! E SE PER CASO TI RIFIUTASSI , LA TUA NUOVA DEA TI SCHIACCERA COME UN INSETTO!-. Pti ritirò subito il suo sorriso : per aver solamente strofinato solo un po’ il suo corpicino contro le tette di Belle , ora era alla sua mercé , e non sapeva quali umilianti cose le avrebbe fatto fare….

Belle pensò un attimo a cosa fare di quella ragazzina e le venne subito un idea. Il suo sorriso si fece più largo mentre diceva : - ADESSO SPOGLIATI! -. Pti esitò un po’ , imbarazzata , e Belle , per tutta risposta , sorridendo , alzò il suo pugno e Pti capì di non avere scelta. Sotto i colossali e attenti occhi nocciola della gigantessa si sfilò prima la polo , poi si sbottono il jeans e alla fine si tolse reggiseno e slip , eseguendo totalmente l’ordine. Davanti a Belle stava una splendida figurina nuda , un’Eva in miniatura. Belle applaudì entusiasta e subito rubò senza che Pti potesse far nulla i suoi vestiti , sistemandoli con cura nel suo taschino. Ora pti aveva proprio toccato il fondo : nuda e rimpicciolita. Belle subito cominciò a toccare. Prima percorse la schiena e tocco delicatamente le spalle di Pti e subito dopo cominciò a strizzare le tette di Pti , tutti con debolezza per non rompere il suo nuovo giocattolo. Alla fine , quando Belle era felicissima , allargo sempre di più il suo sorriso e sopsto il suo mignolo a contatto con la figa di Pti e cominciò a muovere aritmicamente. Come Pti , più Belle strofinava più voleva farlo. Stava provando un piacere gigante come lei e Pti non poteva negare che , per quanto umiliante , quella situazione non le dispiaceva affatto.  Allora le due ragazze chiusero entrambe gli occhi e cercarono di assaporare quel momento magico , non badando alle dimensioni dell’altra. La trance sessuale durò poco , perché dopo due minuti Pti fece uscire dalla sua figa un fiume di liquido vaginale. Appena Belle se ne accorse , ritirò il mignolo disgustata. Dopo essersi pulita per bene con un fazzoletto , la gigantessa prese in mano  Pti e il sorriso era scomparso.

Belle sbraitò con violenza : - INSETTINO MISERABILE !!! MI HAI MACCHIATA! TI GUADAGNERAI IL MIO PERDONO MASSAGGIANDOMI UN PO’ IL PIEDE! -. Il sorriso ritornò sulla gigantessa mentre si sfilava la scarpa , appoggiando delicatamente il suo piede candido e nudo sulla scrivania. Pti notò che era un piede perfetto e con la pelle candida. Anche se con un po’ di riluttanza , cominciò a grattare prima la pianta dei piedi  , poi proseguì facendo massaggi piccoli e intensi fra le dita della gigantessa. Belle chiudeva gli occhi e assaporava il momento , il sorriso più largo che mai : - MMMMMM…SIIIII…PERO’ E’ TROPPO DEBOLE! PROVA CON LA TUA LINGUETTA ! -. Pti sapeva che quella era l’umiliazione totale , ma Belle non dovette alzare il pugno per farla partire. Leccava con evidente riluttanza , ma non aveva scelta. Belle ne aveva abbastanza dei massaggini e ritrasse il piede mentre pensava a un nuovo modo per ridicolizzare Pti. In questo lasso di tempo Pti pensò , guardandosi in giro , se c’era un oggetto per far del male a Belle e permetterle finalmente di fuggire da quella tortura. L’occhio le cadde sulla montagna di  penne e gomme che aveva buttato alla rinfusa per fargli spazio. Vide che un righello con all’estremità una penna era inclinato su una gomma. Pti sorrise : poteva lanciare su Belle la penna e avere il tempo per scappare! Decise che la sua forza e anche tutto il suo peso non avrebbe certo mosso il righello , ma forse poteva farlo Belle… Intanto la gigantessa aveva recuperato il sorriso e disse di nuovo a Pti : - ADESSO CHE NE DICI DI UN TOUR GUIDATO DELLA MIA FIGA ? AH AH AH AH AH! -. Pti rabbrividì all’umiliazione , ma ora sapeva cosa fare. Doveva farla arrabbiare , doveva scatenare la sua ira. Subito si diresse verso la catapulta. Belle vide che la sua attrazione si allontanava  e disse : - EHI! TORNA QUI!- , e cominciò a muovere il pugno verso di lei. Pti doveva farlo ora . non poteva insultarla con le parole , ma poteva farglielo intendere con un gesto. Alzò il dito medio proprio mentre era sul righello. Belle si fermò di botto . Il sorrisone era scomparso del tutto e i suoi occhi nocciola erano pieni di rancore. Disse urlando : - MICROSCPICA CHE NON SEI ALTRO ! TIE’!- e mosse rapidamente il suo pugno sul righello. Pti si scosto appena in tempo per non essere schiacciata e il pugno colpì  pesantemente il righello. Tutto accadde come aveva previsto : lo spostamento d’aria la scaravento lontano dalla visuale di Belle , dietro un gigantesco portapenne e la penna schizzò via e andò a finire con la sua punta acuminata proprio al centro del naso di Belle. Seguì un terribile boato di dolore e Belle si coprì gli occhi e il naso per bloccare la fuoriuscita di sangue. Per la rabbia cominciò a dare pugni all’impazzata , ma Pti era al sicuro. – MALEDETTA PULCE ! TI SCHIACCIO ! DI SPIACCICO! – e intanto urlava di dolore. I suoi lamenti avevano avvertito qualcuno , perché senti dei boati sempre più vicini arrivare fino alla porta. La porta si aprì cigolando , mostrando alla spaventata Pti il corpo colossale di Jane e le sue tette giganti.

Continua...


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